
Bentornati e nuovamente buon anno a tutti.
Inizio con il nuovo anno a parlare di pensione, con una serie di articoli dedicati a questo argomento.
So che ampiamente ne ho parlato, chi mi legge nel blog o mi segue nei social e allo stesso modo i miei clienti lo sanno benissimo.
Ora però, tratto l’argomento da analista previdenziale, vista la specializzazione ottenuta lo scorso 2022.
Ho avuto modo in questi ultimi mesi di analizzare diverse posizioni previdenziali di persone over 50, categoria per la quale i giochi ormai sono fatti: nei pochi anni che mancano alla quiescenza non ci possono essere più importanti stravolgimenti nella determinazione della pensione.
Vi posso assicurare che nelle posizioni che ho analizzato ho visto cose….. terribili.
Nella vita lavorativa, soprattutto per gli imprenditori, l’obiettivo di tutti è sempre stato quello di fare la gara per pagare meno tasse possibili, plausibile e pure comprensibile, ma di fatto in questo non si tiene conto che la contribuzione INPS è legata al reddito di conseguenza poco reddito equivale a pochi contributi e di conseguenza poca pensione.
I più lungimiranti (ma ce ne sono?) hanno accantonato denaro in polizze ad integrazione della magra prensione.
Tutti gli altri, spero per loro, che abbiano accantonato denaro, molto denaro tanto da non morire prima che il denaro finisca e i parenti si arrabbiano perché è stato utilizzato tutto quanto- brutale è vero – e ricordatevi che – invece – con una buona pensione i parenti stretti vi vogliono … più bene.
Incontro tante persone che si affidano – dico io – alla provvidenza, che sperano di avere facoltà cognitive sempre attive in modo da riuscire a gestire i gestire i propri capitali anche in età avanzata o peggio ancora facoltà cognitive e deambulatorie tali da riuscire a gestire affitti, immobili e terreni.
Volete esempi concreti?
Imprenditore di 61 anni con 34 anni di contribuzione, salvo variazioni di legge, gli mancano solo 6 anni alla pensione.
Dall’analisi della sua posizione previdenziale ho calcolato che la sua pensione lorda, ad oggi, è pari a € 629.45 mensili.
Come potrà vivere con questa rendita? Maluccio credo. Dovrà continuare imperterrito a lavorare, salute permettendo.
Questo è il motivo per cui dedicherò i prossimi articoli alla previdenza, argomento che personalmente e professionalmente mi appassiona molto e penso ormai che sia tema di emergenza sociale e farlo comprendere per evitare di procrastinare oltre con le solite banalità:
“tanto c’è tempo”
“ora non ho soldi”
“tanto non andrò mai in pensione io”
“adesso non è il momento”
“ora ho tante spese”
“ora non mi va di pensarci”
“ora vado in ferie, ci penso al rientro”
“vedremo il prossimo anno”
“tanto muoio presto”
“non mi preoccupo, ho investimenti”
“io ho molti immobili e affitti”
Credo di avere scritto tutte le scuse che in questi ultimi anni ho sentito.
La psicologia lo chiama errore cognitivo, bias del presente: pensare all’oggi evitando di pianificare per un beneficio del lungo termine.
Lasciandovi nella riflessione dell’argomento trattato, vi invito a continuare a seguirmi nei prossimi appuntamenti nei quali analizzeremo:
- Novità 2023
- Quanto costa e come si costruisce una pensione pubblica
- Le pensioni INPS
- Riscatto laurea
- Ricongiunzione-totalizzazione- cumulo
- Le casse professionali
- Soluzioni per integrare
- La rendita totale
E mi raccomando se qualcuno vuole avere informazioni particolareggiate mi scriva a:
clerici.analistaprevidenziale@gmail.com
Alla prossima