
In un momento in cui si parla molto di titoli di stato italiani, sia in relazione all’ultima emissione di BTP Valore che a causa delle tensioni sulle finanze pubbliche e sullo spread, vi ricordo l’esistenza delle cosiddette CACS o Clausole di Azione Collettiva di cui ve ne avevo parlato tempo fa.
Introdotte progressivamente dal 1/1/2013 con il Meccanismo Europeo di Stabilità permettono, in casi estremi, agli Stati che hanno emesso obbligazioni di chiedere ai possessori di accettare il taglio del valore nominale del titolo oppure la riduzione delle cedole, l’allungamento delle scadenze o ancora un cambio di denominazione a livello valutario.
Si tratta a tutti gli effetti di una sorta di “bail-in” in cui il sottoscrittore potrebbe trovarsi nella posizione di partecipare ad un’operazione di ristrutturazione del debito del paese.
In sintesi, è importante da sapere nel momento in cui si decide di investire in titoli di stato, che tutti i titoli con scadenza inferiore ai 12 mesi, quindi i BOT, non sono soggetti alle CACS.
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Mentre la definizione CACs la trovate qui.