
Autore: Carlo Benetti, laureato in Scienze Economiche all’Università di Siena, lavora nell’asset management dal 1993. Dal 2012 si occupa di analisi dei mercati finanziari e strategie di investimento per una importante società di gestione del risparmio.
Cura la newsletter “L’Alpha e il Beta”, commento settimanale ai mercati finanziari e scelte di allocazione degli investimenti. E’ stato “tutor” in corsi di aggiornamento per insegnati delle scuole superiori, ha all’attivo pubblicazioni su temi di politica economica e di finanza.
È autore del Working paper “Ethics, Economics and Business” e, con il prof. G. Orlando dell’Università di Bari, “Un nuovo muro in Europa”. Appassionato di musica, da Orlando di Lasso a Charlie Parker, lettore (quasi) onnivoro, collabora con le redazioni economiche di RAI, Sky, Class CNBC, Radio 24. Si fa trovare su Facebook, Twitter e Linkedin.
Ho conosciuto Carlo Benetti prima per la mia attività di Consulente Finanziario essendo Market Specialist di GAM Investments e poi ho avuto la fortuna di leggere questo libro profondo ed appassionante che affronta il complesso modo dell’economia, che vuole informare ma anche orientare ad una speranza possibile.
“Attraverso l’immagine del labirinto l’autore affronta i mari agitati dei mercati finanziari e dei processi che regolano l’economia.
I riferimenti a Eco e Narciso, al Maelstrom di Edgar Alan Poe e all’età dell’iper-incertezza non vengono proposti come racconti onirici della nostra realtà, ma come basi di un percorso che Carlo Benetti fornisce al suo lettore affrontando l’origine delle disuguaglianze, piuttosto del mondo dei mercati finanziari.
Senza comprendere da dove veniamo e cioè le transizioni che hanno segnato la nostra epoca (ecologica, demografica e tecnologica), non è possibile rendersi conto di ciò che ci accade intorno.
L’autore nonostante il quadro di severa incertezza, in maniera posata, parla anche degli aspetti positivi della finanza e della necessità di un’etica nell’economia.
Egli osserva come «si può parlare quanto si vuole di modelli di crescita e di regole economiche ma la primazia resta della politica […] se osserviamo il tracollo della politica e del suo linguaggio, non solo in Italia, si comprende lo sbandamento della società e le contraddizioni dei percorsi di sviluppo.”