
Parliamo ancora di pensioni e vediamo cosa si intende per “Tasso di sostituzione”
Spesso c’è un po’ di confusione tra Tasso di sostituzione e Coefficiente contributivo.
Il tasso di sostituzione è una percentuale che viene calcolata dalla Ragioneria Generale dello Stato e rappresenta il rapporto tra lo stipendio percepito e l’importo della pensione.
La Ragioneria Generale dello Stato (fa solo conti senza opinioni) nel 2018 ha confrontato tale percentuale tra quella del 2010 e quella futura del 2070: non è solo un calcolo temporale, ma verifica l’impatto tra chi beneficerà, almeno in parte, del regime retributivo e coloro che dovranno fare i conti con il solo regime contributivo.
A parità di carriera lavorativa cosa succederà?
Un lavoratore dipendente del settore privato che nel 2010 avrebbe ottenuto una pensione pari al 73,7% della sua ultima retribuzione, nel 2070, considerando gli stessi requisiti contributivi, vedrà ridotta tale percentuale al 60,8%.
Per i lavoratori autonomi, nello stesso periodo di previsione, la riduzione del tasso risulta più consistente in quanto l’aliquota di computo prevista nel sistema contributivo è molto più bassa passando dal 72,2% del 2010 al 49,1% del 2070.
La domanda che ci dobbiamo fare è: Con la sola pensione INPS potremo vivere serenamente la nostra vecchiaia?
#informazioneformazione per stare al passo con i tempi che cambiano.
#consulentefinanziario per non lasciare nulla al caso.
La prossima volta spiegherò cosa si intende per “Coefficiente Contributivo”