
Siamo alla seconda puntata sul tema della finanza comportamentale e i suoi errori.
Oggi ne prendiamo in considerazione due.
Iniziamo con il primo errore: overconfidence
l’essere troppo sicuri di sé, l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità o nelle proprie qualità.
Facciamo un piccolissimo esame di coscienza, quanti di noi ritiene di essere migliore a guidare rispetto ad altri? Soprattutto noi maschietti…
Il 50% dei patentati, infatti, ritiene di guidare meglio degli altri e si passa addirittura al 94% dei professori universitari che ritiene di essere migliore dei propri colleghi.
Ho conosciuto un coach delle nostre Frecce Tricolori, il quale tra i suoi numerosi compiti aveva anche quello di capire chi, tra i piloti, stava oltrepassando la linea della troppa sicurezza in se stesso e chi si trovava in questa condizione o veniva spostato di ruolo nella formazione di volo o addirittura rimosso dall’incarico e sostituito.
In finanza l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità porta all’assunzione di più rischio, infatti non si pensa mai che per ogni investimento non si conosce tutto, ma si ha sempre uno svantaggio informativo rispetto all’investitore istituzionale, al gestore.
Un altro errore è l’avversione alla perdita.
Il dispiacere causato da una perdita è maggiore rispetto al piacere che deriva da un guadagno di pari utilità.
Un esperimento è stato fatto su alcune scimmie che furono divise in due gruppi, ad ogni scimmia del primo gruppo veniva data una banana e la scimmia ne era contenta. Ad ognuna del secondo gruppo venivano invece date due banane, ma subito dopo gliene veniva tolta una. Le scimmie del secondo gruppo si arrabbiavano moltissimo anche se disponevano pur sempre di una banana esattamente come quelle del primo gruppo.
La banana tolta aveva un peso “emotivo” maggiore e per rasserenarle non bastava ridare loro la banana tolta, bisognava ridargliene altre due o tre.
L’esperimento è stato poi rifatto con gli uomini – non con le banane ovviamente, ma con denaro – ed il risultato è rimasto lo stesso: una perdita ha un peso psicologico emotivo pari a circa due volte rispetto ad un guadagno dello stesso ammontare.
Una perdita di 10 € crea un dolore che può venire compensato da un guadagno di almeno 20 – 25 €.
È capitato ad un mio amico doveva andare al cinema ed aveva acquistato il biglietto in anticipo, spendendo 10 €. Fatalità perse il biglietto, era arrabbiatissimo per avere gettato al vento 10 €. Il caso volle che trovasse per strada una banconota dello stesso importo, la raccolse ma la sua collera non si placò. La delusione per avere “perso” il cinema era comunque maggiore anche se aveva recuperato completamente quella economica.
Mi chiedo avesse trovato una banconota da 20 o da 50, sarebbe stato lo stesso? Non credo.
È dimostrato che davanti ad una perdita certa per “tornare in pareggio” si è disposti ad aumentare il rischio.
Ci comportiamo in modo asimmetrico: si è disposti a rischiare di più per tornare in pareggio ma non si è disposti a rischiare per guadagnare di più.
Questo viene definito come comportamento irrazionale.
Auguro a tutti voi un piacevole fine settimana e vi aspetto alla prossima.