
Il cigno nero è arrivato: è quello che nessuno poteva immaginare.
Prendo spunto dal collega Capuano che definisce l’orgia mediatica a cui stiamo assistendo da venerdì scorso come una vera “bolla cognitiva”.
Iniziamo con una prima distinzione:
C’è differenza tra percezione del rischio salute e la percezione del rischio mercato anche se entrambi hanno la stessa motivazione – il coronavirus – ma sono completamente diversi.
Molte persone fanno confusione.
Quindi?
Dovremmo vendere tutto perché l’Esselunga ha finito le verze e cavolfiori e non c’è più Amuchina negli scaffali?
Meglio fare un po’ di ordine e di chiarezza.
È la paura di provare dolore a spingere le persone ad agire.
Cosa è accaduto in Italia? Si è trasformato il caso del coronavirus in un super caso mediatico e politico, in una cristallina “bolla cognitiva” dove tutti devono parlare di questo.
“Giornalisti, testate e TG non aspettavano occasione migliore per vendere più copie dei propri giornali ed aumentare l’audience televisivo. Quanto più il fatto viene descritto come catastrofico e si parla di pandemia, tanto più tutti corrono ad informarsi e stanno attaccati alla TV.
E così è normale che si assista al saccheggio dei supermercati se un virus nuovo che da sintomi e tasso di mortalità simili a quelli di una normale influenza viene descritto come la “peste del 2020”.
Ma non basta. Intervengono poi i politici che per far vedere che “hanno a cuore la salute dei cittadini” attuano misure restrittive, che sono ben lungi dal ridurre il rischio contagio ma che in realtà servono solamente a dimostrare al mondo che “loro hanno fatto qualcosa, in tempo”.
Di conseguenza, mentre i politici vanno a dormire sonni tranquilli, sicuri di aver svolto il loro lavoro e aver salvato la Patria, e i giornalisti festeggiano l’evento dell’anno, chi lavora, ancora non ha capito cosa deve fare.
Difficile per una persona normale, che si sveglia al mattino per andare al lavoro comprendere perché se va in ufficio a lavorare non viene contagiato dai colleghi, mentre se va al cinema a vedere un film il rischio contagio sia in agguato.
Forse i governatori del Veneto non sono mai stati dentro la linea rossa a Milano, dove a febbraio fa anche 30 gradi e le persone alle 8:00 sono ammassate come sardine in metropolitana o in treno.
Forse i politici pensano che lavoriamo tutti da casa e che quando stiamo al lavoro, a contatto con almeno altri 20-30 colleghi non siamo a rischio contagio? Qual è il criterio di queste scelte? Politico appunto.
Il risultato di questo allarme generale creato da giornalisti e da politici è che le persone sono andate nel panico. Hanno solo capito che si è di fronte ad una “cosa grave” e che bisogna correre ai ripari.
E cosi, la percezione del rischio di tale evento diventa massima a tal punto che si corre al saccheggio dei supermercati e si pensa alla catastrofe in borsa” (Zeygos)
Stiamo tutti utilizzando il nostro “sistema limbico”: istinto irrazionale.
Il sistema limbico è una pulsione che si determina in tre modi: attacco, fuga e attesa.
Abbiamo questo pilota automatico emotivo che ci porta a reazioni irrazionali e che il nostro cervello porta a giustificare come “ottime ed uniche scelte”.
Come fare per evitare questa finta protezione nervosa/emotiva?
Evitiamo di cercare e leggere le sole notizie che confermano le nostre idee (è il bias di conferma)
Cercare invece, altre notizie provenienti da esperti del settore, non scritte da qualcuno che non citi le fonti: nessuna opinione solo dati certi, senza stupidi ed inutili dietrologismi.
Mentre per la situazione del mercato?
Mentre vi sto scrivendo il mercato Italia sta segnando -4,30% e l’Europa -3,51%: cosa fare?
Negli ultimi incontri con i miei clienti dicevo: “Portiamo a casa le plusvalenze e mettiamoci alla finestra in attesa: il mercato è salito tanto e deve ritrovare il suo equilibrio”.
E così è.
Non posso sapere e nessuno può sapere, quanto il coronavirus impatterà sull’economia globale ma vi assicuro che salvo il caso in cui il mondo si annienti, passerà anche questo cigno nero e i mercati ritroveranno un nuovo equilibrio e l’economia andrà avanti come sempre: l’unica cosa utile è aver pianificato i propri obbiettivi senza casualità evitando di cercare di sapere o – peggio ancora – pensare di sapere dove va il mercato.