
La storia insegna
La volta scorsa ho trattato l’argomento pensioni, lasciandovi con la promessa che avrei continuato su tale argomento, ma visti gli eventi degli ultimi giorni è bene che mi fermi un attimo per fare con voi una riflessione.
Ho ricevuto ultimamente qualche telefonata da clienti, amici e conoscenti sfiduciati dall’andamento dei mercati, mettendo in dubbio addirittura l’allocazione concordata in base alla propria propensione al rischio ed ai propri obiettivi fatta anche anni fa e che fino al 24 febbraio di quest’anno era senza alcun dubbio perfetta.
Ora il mercato su tutti i fronti è sceso a doppia cifra e quanto deciso, quanto pianificato viene messo seriamente in discussione.
Lo scoraggiamento prende il sopravvento, l’orso affonda con la sua zampata.
Come non essere scoraggiati con tutto quello che sta succedendo, ma come dico sempre, non guardiamo nel breve termine.
Guardiamo invece cosa ci insegna la storia, diamo uno sguardo a cosa abbiamo “subito” negli ultimi 30 anni, dal 1990… praticamente l’intero mio percorso professionale.
Iniziamo appunto dal 1990
1990: guerra del Golfo. Il 2 agosto l’Iraq di Saddam Hussein invade il Kuwait,
1991: crisi in India. Il Paese asiatico, uno dei più importanti motori dell’area emergente, entra in una pesante recessione a seguito della guerra del Golfo e della fine dell’Unione Sovietica
1992: crisi valutaria di lira e sterlina. Il 16 settembre, la valuta italiana e quella britannica escono contemporaneamente dallo SME (sistema monetario europeo).
In quell’anno, l’intervento “notturno” con il prelievo sui conti correnti del governo Amato per scongiurare il default.
1992: guerra nei Balcani. In questi anni si susseguono i conflitti in Slovenia (già nel 1991), Croazia e Bosnia Erzegovina. Dura fino al 1995.
1997: crisi finanziaria asiatica.
1998: crisi finanziaria russa. Definita anche “crisi del rublo”
1999: crisi in Argentina. In quest’anno inizia una recessione che porterà nel 2001 al default e al mancato rimborso dei creditori per 132 miliardi di dollari.
2000: crisi tecnologica. Si apre una delle crisi più violente della storia, nata dalla bolla di Internet e dalle quotazioni impressionanti raggiunte da molte aziende del settore tecnologico. Fino al 2002 i mercati finanziari e in particolare i listini hi-tech sono colpiti da pesanti vendite.
2001: attentato alle Torri Gemelle. E chi se lo può dimenticare? rompe equilibri geopolitici già molto fragili e precari.
2003: guerra in Iraq. Definita anche “Seconda Guerra del Golfo”, inizia il conflitto che intende destituire Saddam Hussein e che si protrarrà fino al 2011.
2007: crisi dei mutui subprime. Il mercato immobiliare americano crolla.
Ma il peggio deve ancora venire…
2008: crisi finanziaria globale. Il crollo del mercato immobiliare porta alla più profonda crisi finanziaria di tutti i tempi con i colossi bancari e assicurativi di tutto il mondo sul lastrico a seguito di operazioni di cartolarizzazione attivate negli anni precedenti. Fallisce la Lehman Brothers e le principali banche americane vengono salvate con denaro pubblico e obbligate a fusioni che portano alla nascita di veri e propri giganti finanziari.
A chi tra voi non ricorda, consiglio di guardare film come “Wall street il denaro non dorme mai”, “Margin call” oppure “The Wolf of Wall Street”, descrivono molto bene gli accadimenti di quel periodo.
2010: crisi del debito sovrano europeo (parte prima). La Grecia rivela di aver truccato i conti pubblici e si avvia ad una recessione che la porterà al default.
2011: crisi del debito sovrano europeo (parte seconda). L’Italia è sotto il fuoco della speculazione internazionale, con lo spread nei confronti dei Bund tedesco che sale a 570 punti base. La crisi viene affrontata dal governo tecnico di Mario Monti e trova una soluzione nell’anno successivo con il “tutto ciò che è necessario” del governatore della BCE Mario Draghi
2014: Crisi in Brasile. Il Paese sudamericano entra nella peggiore recessione della sua storia
2015: crisi in Cina. La bolla venutasi a creare nei 12 mesi precedenti porta a un crollo del 30% della borsa di Shangai.
2016: Brexit. Il 23 giugno il Regno Unito vota per l’uscita dall’Europa innescando così forti turbolenze sui mercati finanziari.
2018: guerra commerciale internazionale. Le borse di tutto il mondo perdono oltre 15.000 miliardi di capitalizzazione per le tensioni commerciali e la politica trumpiana sui dazi.
2020: crisi pandemica. Scoppia la pandemia COVID-19
2022: guerra in Ucraina. Il 24 febbraio le forze armate della Federazione Russa entrano in Ucraina e aprono il conflitto tuttora in corso.
Vi faccio notare che fanno 20 crisi negli ultimi 32 anni. In media, una ogni anno e mezzo.
Ma soprattutto ci ricorda che, nonostante tutte le apocalittiche situazioni che si sono susseguite, il Mondo non solo non si è fermato ma al contrario, ha proseguito e accelerato il suo inarrestabile percorso di crescita.
Una crescita che, per chi ha investito nell’economia globale, ha numeri precisi: 100 euro investiti nel 1990 sono diventati 755 a fine 2021 (elaborazione Ecomatica su software FIDA, indice MSCI World), pari al 6,52% medio annuo composto.
Preciso che nello stesso periodo l’inflazione media in Italia è stata pari al 2,43% (elaborazione Ecomatica su fonte Rivaluta.it).
Il tasso reale è, o meglio il rendimento medio annuo composto reale pari al 4,09%, nonostante 20 crisi in 32 anni, alcune delle quali davvero dirompenti.
Eppure, tutte superate.
Affinché sia chiaro a chiunque, vuol dire questo: raddoppiare il capitale investito in circa 17 anni. Triplicarlo, in meno di 28 anni.
Se guardiamo il “day by day” ci agitiamo e facciamo stupidaggini, se lasciamo scorrere il tempo vediamo solo la salita: è difficile, lo so ma la storia ce lo insegna.
E’ il nostro comportamento che cambia la performance, in positivo e in negativo, è dunque tassativo investire sul nostro comportamento.
Se avete “tempo” abbiate fiducia, il mercato non delude mai.
Ve lo assicuro.
Mi sono dilungato un pochino oggi, ma d’altronde ne abbiamo viste delle belle in questi 32 anni.
(Fonte dati Kaidan; Ecomatica)