
Voglio condividere con voi un articolo di qualche giorno fa relativo alle obbligazioni ed al rialzo dei rendimenti, fare alcune riflessioni e qualche raccomandazione.
Abbiamo vissuto in questi ultimi tempi, per quanto riguarda le obbligazioni, con tassi negativi o pressoché azzerati, ora è giusto che un rialzo, che grida a gran voce una “normalizzazione”, inizi a presentarsi.
Il problema per la maggioranza degli investitori, soprattutto per noi italiani, è che nella nostra testa le obbligazioni vengono sempre pensate come investimento “tranquillo” dove per tranquillo si intende che non ha forti oscillazioni nel prezzo, con garanzie di restituzione del capitale investito sempre anche prima della scadenza.
Chi aveva investimenti in obbligazioni nelle ultime settimane ha visto erodere il proprio capitale, anche se per ora sulla carta, e per i più, in modo inaspettato.
Ed è qui che iniziano le sorprese.
Le obbligazioni funzionano come una bilancia, quando i tassi diminuiscono i prezzi delle obbligazioni aumentano, ma quando i tassi aumentano i prezzi diminuiscono, creando un effetto perdita.
Faccio l’esempio riportato nell’articolo:
Se ho un’obbligazione con una “duration”, cioè una durata media di 7,5 anni, se i tassi aumentassero dell’1%, il prezzo si riduce del 7.5%.
Péiù scadenze lunghe ho tra i miei titoli, ad esempio che scadono tra 10/15 anni o più, maggiori saranno le mie perdite di capitale.
Attualmente abbiamo tassi quasi a zero con durate lunghe e purtroppo questa è una combinazione devastante.
Oggi, per essere chiari, se le obbligazioni più sicure hanno un rendimento dello 0,4% con scadenza 5 anni, un rialzo dei tassi può portare perdite importanti.
Quello che conta è essere consapevoli delle proprie scelte, sapendo che non esistono “pasti gratis” e chi li promette imbroglia.
Oramai, il mondo obbligazionario ha perso definitivamente la sua conclamata semplicità di un tempo dove scovare un titolo con un prezzo basso e tasso alto era motivo di vanto nella sua sostanziale semplicità; gestire obbligazioni deve essere fatto esclusivamente da un gestore professionale, scelto dal risparmiatore con una logica di progetto di investimento, come soluzione e mai e poi mai come speculazione o occasione di mercato.
Solo l’aiuto di un consulente certificato può permettere scelte adeguate, rapportate ai propri progetti ed alla propria tollerabilità di rischio.