
L’euro digitale è un progetto che mira a creare una forma di moneta elettronica emessa dalla Banca Centrale Europea (BCE) e accessibile a tutti i cittadini e alle imprese dell’area dell’euro. Si tratterebbe di un complemento, e non di un sostituto, delle banconote e delle monete in circolazione, garantendo così la continuità del ruolo dell’euro come moneta sovrana nell’era digitale.
Di recente, la Commissione Europea ha presentato la prima bozza di regolamento relativa all’euro digitale, dando finalmente concretezza a un progetto che era stato oggetto di lunghe discussioni. Questa proposta, che mira a stabilire una forma di legalità per l’utilizzo di una moneta digitale, ha suscitato grande interesse nel settore finanziario, poiché sta diventando una realtà tangibile.
Sebbene l’euro digitale sia ancora in fase di sviluppo, non possiamo ancora dire con certezza se vedrà mai la luce e in quale forma si presenterà. Tuttavia, è importante notare che in diversi paesi, come la Cina e la Nigeria, sono già in corso sperimentazioni di una valuta digitale. Anche nel Regno Unito se ne sta discutendo attivamente. Questa tendenza ha attirato l’attenzione delle banche centrali di tutto il mondo, che stanno cercando di sviluppare strumenti simili.
A differenza delle criptovalute, l’euro digitale non sarà soggetto alla volatilità che spesso caratterizza tali asset. Il suo valore sarà stabile, ancorato all’euro fisico e garantito dalla Banca Centrale Europea, proprio come avviene con le banconote e le monete tradizionali. Un euro digitale varrà esattamente un euro, che sia custodito nel nostro portafoglio o conservato in un’applicazione sul nostro cellulare.
Inoltre, l’euro digitale non sarà semplicemente un altro strumento di pagamento come le carte di credito o le app che già utilizziamo abitualmente. L’utilizzo avverrà attraverso il sistema contactless, come avviene oggi con le carte di credito e i bancomat, ma con alcune differenze significative:
I pagamenti saranno gratuiti e accessibili anche a coloro che non dispongono di un conto corrente.
Questi due aspetti chiave del progetto potrebbero porre fine all’utilizzo dei terminali di pagamento e alle relative spese. Inoltre, essendo indipendente dalla necessità di possedere un conto corrente, l’euro digitale ridurrà la disparità digitale, consentendo a chiunque, indipendentemente dalla situazione economica, di partecipare al mondo dei pagamenti digitali.
In breve, l’euro digitale sarà simile all’euro fisico, ma senza poterlo toccare. Sarà gratuito, accettato ovunque e, come l’euro cartaceo, non sarà soggetto a tracciabilità.
La questione della tracciabilità ha sollevato alcune preoccupazioni, poiché la possibilità di tracciare il denaro è un argomento centrale nella lotta all’evasione fiscale e alla criminalità finanziaria. Pertanto, come per l’euro cartaceo, saranno impostati limiti massimi per le transazioni effettuabili.
Coloro che desiderano utilizzare questa forma di denaro dovranno attivare un portafoglio digitale, dove potranno ricevere lo stipendio e altri pagamenti, nonché effettuare trasferimenti di denaro. Attraverso l’apposita applicazione, sarà possibile utilizzare questa moneta per pagamenti presso negozi, uffici e siti di e-commerce.
In conclusione, se l’euro digitale diventerà una realtà, il modo in cui concepiamo l’uso del denaro contante subirà un cambiamento significativo. Quest’ultimo non sparirà del tutto, ma sarà affiancato da una moneta immateriale, ma più sicura.