
È appena terminato il mese di maggio e desidero fare un punto della situazione con “numeri” alla mano come piace a me, evitando in tal modo le opinioni e mettendo a terra le cose così come stanno e non come si percepiscono.
L’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,6% a 4.132 punti, praticamente lo stesso livello del 30 aprile: in un mese positivo del 0,01%.
Il mese di maggio è stato “piatto” nonostante la volatilità molto alta: nelle 21 sedute, per ben 8 volte l’indice ha chiuso con variazioni superiori al 2%.
Il Nasdaq in questo ultimo mese ha chiuso con una variazione negativa del 2%. Molto volatile anch’esso: 10 sedute negative di cui 4 con perdite superiore al 4%.
A livello globale, l’indice MSCI World ha chiuso maggio con una lieve perdita dello 0,16%, quarto mese negativo su cinque del 2022.
Bilancio quasi identico (-0,2%) per l’indice MSCI dei paesi emergenti.
Il nostro FTSEMIB è cresciuto dell’1,04%, performance che migliora al +3% circa tenendo conto dell’effetto dividendo.
Primo mese positivo per l’anno 2022.
In generale possiamo dire che il mese appena trascorso ha chiuso in parità, senza perdite significative.
Una semplice domanda: chi tra noi se ne è reso conto?
Cosa ci fa imparare quanto è successo nella realtà?
Semplicemente che chi si è fatto impaurire dalle discese durante il mese ha perso il rialzo dei giorni successivi.
Chi esce perde realmente, non solo concretizza le perdite ma perde anche i giorni migliori di rialzo.
Statistica? No! Pura realtà come il Nasdaq che il 25, 26 e 27 maggio ha recuperato il 7,52%!
Chi era fuori perché voleva star tranquillo ha perso il rialzo.
Riflettiamo con razionalità, senza farci prendere dalle emozioni, la paura è la causa principale di errori e delle conseguenti perdite di denaro.
(Fonte dati “Websim”)