
Il mese di ottobre è dedicato all’educazione finanziaria dal 2018.
E’ organizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a cui partecipano diversi Enti con molteplici eventi ed iniziative, sempre troppo poco pubblicizzate.
Chi mi conosce sa bene che il tema dell’educazione finanziaria mi sta molto a cuore, infatti proprio per questo è nato il mio blog.
Purtroppo, l’Italia è messa maluccio in tema di consapevolezza e di educazione finanziaria: una classifica di qualche tempo fa ma sempre attuale, stilata a seguito di un’indagine di mercato, ci vedeva al 63° posto al mondo dietro Paesi come Senegal, Benin, Togo, Zambia e Madagascar!
Evidenzio che le domande del sondaggio non erano certamente da premio Nobel della finanza, ma semplicissime domande, come ad esempio:
Ma semplicissime domande tipo:
- Che cosa è l’inflazione?
- Cosa sono gli interessi composti?
- Cosa significa diversificare? Domandona! Una volta, a questa domanda mi sono sentito rispondere che diversificare significa portare i propri soldi in banche diverse… Certo… magari per sottoscrivere i BOT. Mah!
Comunque, tornando a noi, quest’anno i temi centrali del mese dell’educazione finanziaria, saranno incentrati sulle conseguenze finanziarie della pandemia, sulle scelte in materia previdenziale ed assicurativa e sulla conoscenza degli strumenti per un risparmio ed investimenti consapevole.
Questo è il link dove potrete trovare tutto il programma:
http://www.quellocheconta.gov.it/it/
Ad oggi sono quasi 300 gli eventi ai quali potrete partecipare, tanti di questi saranno online, quindi sarà possibile seguirli anche comodamente seduti sul proprio divano.
Il tema della protezione assicurativa e previdenziale è per me fondamentale: deve essere conosciuto ed approfondito per evitare diverse problematiche e per garantirsi un futuro rassicurante.
A tal proposito vi riporto due esempi, estremi tra loro, che prendo dalla mia esperienza lavorativa di quasi 30 anni di attività:
Il primo caso è di una mia cliente che alla morte del marito si è accorta che non ce l’avrebbe fatta con la pensione di reversibilità…. Fortunatamente oggi è stata accolta da un figlio che le garantisce una certa serenità, ma spesso mi dice: “Ma perché non ti ho ascoltato?”
L’altro esempio che vi porto, è di un mio cliente che reputo un mito. Ha iniziato a lavorare all’età di 18 anni, oggi è in pensione. Con l’aiuto del suo consulente di allora mio mentore, si è costruito una rendita integrativa alla sua pensione ed attualmente, lui e la moglie oggi vivono economicamente tranquilli, senza pesare sui figli.
Nel prossimo nostro appuntamento Vi racconterò che soluzione avevo proposto alla cliente del primo esempio e cosa invece ha fatto il cliente lungimirante del secondo esempio.
Inoltre, sempre a partire dal nostro prossimo appuntamento e fino alla fine dell’anno, Vi parlerò di previdenza e di tutela della persona: credo che con quello che stiamo vivendo con la pandemia, proteggere noi e i nostri cari sia davvero importante.
Scrivetemi o chiamatemi se avete delle domande o semplicemente avete necessità di chiarimenti su questi temi.