
In questi giorni di vita surreale rimanere lucidi e con i piedi ben piantati a terra non è facile.
Si parla di guerra, di malattia e di morte: per noi questa non è considerata una novità ma è l’ignoto, quindi sale ansia e paura.
Cadere nel panico è un attimo: come scrivevo tempo fa il cervello limbico si attiva e produco adrenalina e cortisolo, cadono le difese immunitarie e rischio il contagio.
Pertanto – lo dico da giorni – pazienza e prudenza ed oggi aggiungo razionalità che ci aiuta a dominare le nostre azioni e decisioni.
Faccio un po’ di ordine sulle informazioni che stanno circolando in questi giorni, per correttezza una delle mie fonti è Zygos:
- Gli economisti del mondo concordano su una probabile recessione nel mondo, probabilmente tecnica (quando il pil è negativo negativa per due trimestri consecutivi). In questo momento è comunque incerta la lunghezza e l’entità.
- L’amministrazione Trump sta intervenendo. Si parla di un pacchetto da 1.2 trilioni di USD all’interno del quale sono compresi aiuti diretti tramite assegni da 1000 USD per ogni americano già nei prossimi giorni (250.000 USD). È l’helicopter money.
- In Europa si inizia a parlare di Eurobond, probabilmente emessi dalla Bei, per coprire le spese e gli aiuti del coronavirus.
- Aziende farmaceutiche di tutto il mondo stanno lavorando intensamente per introdurre su un mercato un vaccino
- Il prezzo del petrolio è in calo, queste prezze non si vedono da almeno 4 anni: sconta sia una contrazione di domanda per lo scenario descritto al punto 1 sia lo scontro tra Arabia saudita e Russia. Ricordo che il prezzo basso del petrolio è positivo per la ripresa delle aziende e delle nostre “tasche”: i prezzi tendono a diminuire e non solo quello dei carburanti.
- Le banche del mondo stanno iniettando un mare di liquidità, sono molto accomodanti e stimolano l’erogazione nel sistema produttivo.
Quindi sono molti gli aspetti positivi: le banche si stanno muovendo, gli stati si stanno muovendo, le aziende farmaceutiche sono concentrate nella ricerca del vaccino, il petrolio è basso per la gioia dei bilanci delle aziende e dei nostri portafogli.
Unica incertezza è il quando, la tempistica.
E per i nostri investimenti?
- Torno ad elencare le due scelte:
Rimango investito, ricordando le scelte fatte e ben consapevole che la storia insegna che diminuendo l’esposizione durante una crisi si perdono i successivi recuperi. Al contrario si possono aumentare le posizioni proprio quando la paura dilaga e i mercati crollano, consapevi che spesso più forte è la crisi, più profonda è la caduta del mercato più importanti sono i rimbalzi che ne sono seguiti. - oppure vendere, realizzare la perdita e rimanere cash, decidendo di acquistare più avanti.Questa scelta è la più veloce, comoda che mi anestetizza quando sento i miliardi bruciati in piazza affari (chissà perché in tutti questi anni non ho mai visto nemmeno un falò! ma solo il dito che vedete qui sopra.
Ma – ricordatevi – è quasi sempre fallimentare: quando si decide di rientrare, il mercato ha già fatto i giorni migliori di risalita, ovvio altrimenti spiegatemi voi come faccio a sapere che è ora di rientrare se i mercati non si sono dimostrati positivi?
Questo momento drammatico dei mercati finanziari è forse il più difficile che incontreremo nella nostra vita, qualsiasi altra cosa vedremo d’ora in avanti, sarà meno grave di quello che stiamo passando ora: possa essere questa una consolazione.
L’unica cosa certa è: prima o poi ne usciamo.
Questa è una garanzia oltre a quella che il mondo cresce sempre e si evolve, non può fallire nella sua globalità.
Noi ce la faremo.
Auguro a tutti i miei lettori tanta serenità con pazienza, prudenza e razionalità, barra dritta sempre.
Ricordo che oltre che al telefono sono contattabile sui consueti canali social.