
Il riscatto della laurea consente a tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi di convertire gli anni del corso di studi in contributi utili ai fini pensionistici.
Generalmente durante il corso di studi universitari, non si presta alcuna attività lavorativa, quindi viene introdotta con DL 30/1974 convertito poi in Legge 114/1974 la possibilità di recuperare, ovviamente a pagamento, tali periodi.
Possono essere riscattati:
- I diplomi universitari (purché di durata non inferiore ai 2 anni e non superiori a 3)
- I diplomi di laurea ante 1999 (di durata non inferiore a 4 anni e non superiori a 6)
- I diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea (con durata non inferiore ai 2 anni)
- I dottorati di ricerca, inclusi i titoli conseguiti all’estero purché riconosciuti legalmente in Italia.
Va ricordato che non è possibile riscattare gli anni di “fuori corso”, i periodi già coperti da contribuzione, le borse di studio concesse per frequenza dottorati e nemmeno gli assegni concessi dalle scuole di specializzazione.
L’onere a carico del soggetto che intende riscattare la propria laurea è determinato, a seconda delle normative vigenti, in merito alla liquidazione della pensione, con il sistema retributivo o contributivo.
Se il periodo temporale degli anni da riscattare cade nel periodo di calcolo retributivo, vengono applicati dei coefficienti (come da tabelle Legge n. 1338 art. 13 del 1962) ossia viene usato il metodo di calcolo della riserva matematica: l’onere è determinato in rapporto all’età e al sesso del soggetto che riscatta, al periodo da riscattare e le ultime retribuzioni percepite.
Diverso invece il metodo di calcolo se gli anni di riscatto cadono nel regime contributivo, si dovrà infatti utilizzare le aliquote contributive di finanziamento alla data di presentazione della domanda.
Viene considerata la retribuzione a contribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla data della domanda.
Per fare un esempio pratico: un lavoratore che abbia un reddito lordo di 25.000, con un’aliquota pari al 33,00%, per riscattare 5 anni di laurea dovrà versare 41.250 € (25.000×33%x%).
C’è la possibilità, esclusivamente per i periodi collocati nel sistema contributivo, di usufruire del riscatto di laurea agevolato, istituito con Legge n. 26/2019, con costi abbastanza sostenibili che sono pari al 33% del minimale artigiani e commercianti che per l’anno in corso è € 17.504,00 e quindi pari a € 5.776,32 all’anno.
L’onere di riscatto può essere versato in un’unica soluzione oppure può essere rateizzato in 120 rate mensili senza applicazione di alcun interesse.
È opportuno sempre fare un’attenta valutazione sul vantaggio di riscattare o meno gli anni di laurea, non sempre infatti riduce i tempi per il raggiungimento della pensione e non sempre aumenta l’importo dell’assegno della pensione.
Per chi volesse approfondire o avere una corretta analisi sulla convenienza del riscatto laurea, non esiti a contattarmi alla mail clerici.analistaprevidenziale@gmail.com