
Stai aspettando anche tu il principe azzurro?
Dopo aver scritto l’articolo sugli italiani che tengono i soldi in conto, ho avuto modo di leggere il rapporto Consob (se non sai cosa è e cosa fa clicca qui) sulle scelte degli investitori.
Ne ho lette proprio delle belle, sia conferme che novità.
In tanti cercano il Principe Azzurro nell’investimento…. o per parità di genere la Principessa Rosa!
Tre sono i tratti più rilevanti che si leggono nel rapporto:
- Scarse conoscenze finanziarie
- Progressiva ed inconsapevole erosione del risparmio accumulato
- Strade approssimative per avvicinarsi al mondo degli investimenti
Due invece gli investitori tipo:
- Il pauroso seriale che dice: “Io non voglio perdere mai, anzi i soldi che ho me li tengo in conto o in contanti a casa mia, così punto primo non li perdo e punto secondo aspetto il momento migliore per investire, son furbo io!” (ndr: chissà quando verrà il momento migliore per investire… mai!)
- Il trader fai da te che dice: “Io mi fido solo di me stesso; le scelte me le faccio da solo, perché mi documento”
Avversione al rischio ed overconfidence sono due errori – si dice – cognitivi, ossia due errori nei quali, in diversi momenti della vita, ognuno di noi può cadere.
Ma sono errori che devono e possono essere corretti.
Il prof. Bertelli, Professore associato di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Siena afferma che dire “non voglio il rischio o solo pochino pochino” è sciocco nel senso che lo applichiamo solo nel mondo degli investimenti. In realtà conviviamo con il rischio quotidianamente.
Proviamo a rifletterci:
- Quando guidiamo non si rischia un incidente?
- E in aereo?
- E in bicicletta?
- A piedi?
- Quando nuotiamo, sciamo o facciamo un qualsiasi altro sport?
Rischiamo anche quando mangiamo una bella grigliata! Ci può andare storto un boccone, rischiamo di soffocare.
E quindi che si fa? Stiamo nel letto immobili? No assolutamente: guidiamo, voliamo andiamo in bici facciamo sport, ovvero ci assumiamo dei rischi!
Attendere un rendimento senza rischio sarebbe fantastico…. Esattamente come aspettare il principe azzurro… che non arriverà mai… Semplicemente perché NON ESISTE.
Le competenze in materia finanziaria degli italiani è bassa ed il rischio non viene riconosciuto nei suoi vari aspetti; infatti le azioni sono considerate rischiose perché volatili dal 50% degli investitori.
Conta molto anche la propria esperienza o il ricordo della stessa: Tiscali, Parmalat, Seat sono nella testa di molti e il “non voglio azioni” oppure “le compro quando scendono” (il primo lo dice il pauroso seriale, il secondo il trader) sono sulla bocca di tanti.
Riconoscere il rischio è importante: c’è quello buono e quello cattivo, proprio come il colesterolo, quello buono e quello cattivo.
In ultimo non si sa pianificare.
Pianifichiamo la vacanza, il cambio gomme, il giro dei ristoranti, la salute con gli esami di routine ma i nostri investimenti no.
Pianificare è semplicemente essere pronti a ciò che accade nella propria vita.
Dovremmo essere più preoccupati a quali effetti, rinunce o altro, possiamo incorrere perché quando potevamo farlo abbiamo preferito non pensarci, non sforzarci.
La vita oggi ci pone sfide che se non sapremo affrontare adeguatamente ci porteranno a vivere molto male.
Esempi?
- Non essere più autosufficienti: Senza tutele preventivate come potremo garantirci una vita dignitosa?
- Pensioni basse: come vivremo? Come potremo aiutare chi ci sta vicino? Lo studio dei figli? Saremmo felici di dire a i nostri figli: “Figlio mio soldi non ce ne sono, l’Erasmus, il master… la laurea, dovrai pensarci da solo”.
- Successione: se non si pianifica prima della morte, oltre a costi onerosi si rischiano liti infinite tra eredi.
Pianificare è semplicemente “farsi trovare pronti”.
Tu sei pronto?