
Nei prossimi giorni verrà collocato il BTP Futura, strumento dedicato al risparmio dei cittadini italiani.
Chi mi segue sa cosa penso di questi collocamenti: toccano il senso patriotico delle persone che, forse proprio per tale motivo, corrono a sottoscrivere questi prodotti.
È importante però sapere alcune cose, già ne ho parlato nel mio video del 29 maggio, che troverete sia nel mio blog InformazioneFormazione.it che sul mio canale You Tube: https://www.informazioneformazione.it/videopillola-il-btp-italia-e-stato-proprio-vero-affare/
Presto sul mio blog farò una sezione dedicata ai video in modo che possiate trovare velocemente tutti i video che ho fatto e che farò nei prossimi mesi.
Tornando a noi ed alla sottoscrizione del BTP Futura, mi è saltata subito alla mente una domanda:
“Quanti di voi hanno sentito parlare delle Clausole Cacs?”
Che cosa sono?
Sono clausole di azione collettiva, introdotte dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze (n° 96717) del 7 dicembre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 18 dicembre 2012 e diventato esecutivo il 1° gennaio 2013.
Sono regole, volute da Bruxelles nel trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità, MES, che consentono agli Stati europei che vivono una situazione di difficoltà economica, di ristrutturare il proprio debito, ossia ricontrattare gli interessi riconosciuti, oppure allungare, modificare le cadenze dei Titoli di Stato già acquistati dei risparmiatori (è questo il debito dello Stato = il nostro come cittadini).
Significa, più semplicemente, che c’è la possibilità che venga imposto a chi è in possesso di titoli di Stato, di partecipare al salvataggio del proprio Stato.
Quali sono le caratteristiche delle CACS?
- La data di scadenza del titolo può essere posticipata
- Può essere ritardato il pagamento delle cedole
- Lo Stato può ridurre i pagamenti delle cedole ed i rimborsi (anziché rimborsare alla pari cioè a 100, rimborsano a 70 ossia a -30%)
- Il metodo per il calcolo dei pagamenti può essere cambiato in modo arbitrario
- Può essere cambiare la valuta di pagamento
Attenzione, tutto ciò vale solo per i titoli emessi dal 1° gennaio 2013 e solo per titoli la cui durata sia superiore ai 12 mesi.
Delle “CACS” se ne è parlato sempre molto poco, addirittura fra gli addetti ai lavori della banca alcuni nemmeno le hanno mai sentite. Per questo motivo non se ne parla e pertanto, nemmeno ci si spaventa.
Verranno applicate?
Nella nostra situazione finanziaria attuale causata dall’emergenza sanitaria per il coronavirus, che lo Stato italiano possa rivedere le condizioni è forse remoto, ma il rischio c’è ed è sicuro.
Attualmente lo Stato ha bisogno di soldi e sicuramente non le faranno scattare, ma tra 5 o 10 anni? Chi può dirlo!
Non bisogna dimenticare che i debiti contratti devono, prima o poi, sempre essere pagati!
Attenzione quindi a come si investe, mai fare di testa propria.