
Recentemente è stato lanciato sul mercato un nuovo BTP Italia.
La sottoscrizione si è rivelata un vero successo, sono stati raccolti infatti 14 miliardi di euro dagli investitori privati e 7 miliardi dagli investitori istituzionali ossia banche, assicurazioni enti sovranazionali.
Le caratteristiche del BTP emesso sono le seguenti:
- Durata 5 anni
- Cedola fissa dell’1,40%
- Indicizzato all’inflazione (significa che se nei prossimi anni l’inflazione aumenterà avrò un tasso più alto, mentre se l’inflazione diminuirà avrò l’1,40%)
Oltre a queste caratteristiche c’è il premio fedeltà, ovvero un bonus pari allo 0,80% se si terrà il BTP fino alla sua naturale scadenza.
Facciamo ora qualche riflessione, chiediamoci:
Gli italiani che hanno sottoscritto così numerosi questo BTP, avranno voluto fare un atto di solidarietà nei confronti del loro Paese, in questo momento molto provato dalle conseguenze del Covid-19 o più semplicemente si sono lasciati ingolosire da un tasso effettivamente molto alto?
È bene anche sapere una cosa:
In finanza si dice che il rischio specifico (cioè il rischio peculiare di un singolo paese o azienda) sia inutile e dannoso ma che possa essere eliminato con la diversificazione.
Il rischio si misura con il CDS, Credit Default Swap, che è una misura del rischio di credito dei vari emittenti (Aziende e Stati) e serve appunto per misurare la loro probabilità di default.
Più alto sarà il valore più alto sarà il rischio; ne ho parlato nel settembre 2019, questo è il link: https://www.informazioneformazione.it/come-valuto-il-rischio-posso-proteggermi/
L’ Italia che valore di rischio ha?
Oggi l’Italia ha un CDS con un valore di 212 mentre la Germania è 21.
Ho volutamente preso ad esempio la Germania, solo per ricordare che i nostri vicini di casa, se acquistano un loro Titolo di Stato, il Bund Tedesco, con pari durata del nostro BTP, non incassano interessi bensì li pagano.
Osservate l’immagine:
Come farà il nostro Stato, cioè noi, a pagare cedole così importanti?
Nell’unico modo possibile, aumentando tasse, tagliando welfare oppure usando le clausole Cacs, di cui parlerò prossimamente.
Volendo semplificare ulteriormente, chi si è illuso del “buon affare” con una mano riceverà e con l’altra restituirà, è un gioco a somma zero.
Chissà cosa avrebbero fatto coloro che hanno sottoscritto, se avessero conosciuto queste cose!
Attenzione, non sto dicendo di non comprare Titoli di Stato italiani, ci mancherebbe, esistono però degli strumenti che pur avendo al loro interno i BTP in percentuali ridotte, abbassano la pericolosità del rischio specifico tutelando così risparmi degli investitori.
Ricordo anche che se volgiamo dare una mano all’Italia forse è anche meglio aiutare le aziende che sono il tessuto connettivo della nostra economia, gli strumenti adatti esistono.
Vi ricordo che è importante informarsi da fonti autorevoli e formarsi in materia finanziaria per cercare di capire meglio che strumenti scegliere per i propri investimenti.
Chi volesse approfondire questo argomento, non esiti a chiamarmi o scrivermi.